Metodo Feuerstein
La metodologia Feuerstein nasce dal suo inventore Reuven Feurstein, pedagogista israeliano, che iniziò a pensarla lavorando su bambini normotipi.
Si tratta di un metodo di potenziamento cognitivo basato sull’idea che l’intelligenza e tutte le abilità cognitive siano modificabili in qualsiasi momento in tutti gli individui, sia con disabilità che non.
Per svolgere al meglio questo percorso di potenziamento ci si rivolge ad una figura definita mediatore che analizza il percorso più idoneo e specifico e seleziona gli stimoli più indicati. Lo scopo è quello di permettere un’efficace organizzazione e pianificazione oltre che all’incentivo dello sviluppo di strategie volte alla gestione delle emozioni e di coping più in generale.
Il ruolo del mediatore è di permettere una maggiore consapevolezza, a chi si applica al metodo, circa le proprie risorse al fine di diventare più autonomi e di creare un setting favorevole all’insegnamento-apprendimento.
Non si forniscono risposte, ma si guidano i processi mentali e cognitivi necessari per arrivare alle soluzioni, dunque si basa più sul processo che sul risultato.
Il metodo è rivolto a tutti con differenze che seguono il normale sviluppo cognitivo legato all’età.
Per i piccolissimi si può usare il “Gioco Cognitivo” e il “PAPS”, i più grandi possono accedere al “PAS” (Programma di Arricchimento Strumentale).
Quest’ultimo si suddivide in programma Basic (di cui sono previsti 2 livelli il I e il II) e Standard (di I, II e III livello). Il Basic è più indicato con bambini piccoli di età anche prescolare e con bambini con disabilità come i DSA, Autismo o lieve ritardo cognitivo; lo standard si utilizza dagli 8 anni fino alla prima età adulta.
Di pari passo a questi strumenti si aggiunge l’L.P.A.D. (Learning Propensity Assessment Device), dall’approccio dinamico e con l’obiettivo di rilevare le modificabilità e il potenziale di apprendimento. Fornisce un quadro completo delle modalità con cui si apprende e si sceglie.